cose, 19 sette duemilaeundici

No, non sono mai stato a Napoli, rispondo all'ennesimo nordico che mi dice Ah l'Italia sono stato a Castellammare di Stabia. Non ti piace Napoli? Non è questo il punto: è che non ci sono mai stato, punto.

 

Potrei spiegarti della voglia di andare lontanissimo – una volta partito da casa nell'estremo Sud – potrei parlarti delle milioni di cose che non ho mai fatto dicendomi che tanto un giorno le farò, e adesso che sono parzialmente immaturito, parzialmente invecchiato, so benissimo che non farò mai.

 

L'estate più fredda della mia vita.

Brussèlle in certi momenti ha dodici gradi.

 

E c'è un direttore di una mega azienda dove lavoravo prima, uno che stava tipo quattro livelli sopra di me, che stamattina dal lavoro mi manda una mail. Non la manda solo a me, la manda a tre persone che conosce e che hanno nel recente passato lavorato con lui, e che però adesso lavorano a Brussèlle.

 

La mail dice: ehi voialtri! Siete tutti e tre lì in quel posto brusselloso – io, un britannico, un'italiana – perché non vi incontrate e vi bevete una cosa assieme? A parte il fatto che lo faremo: l'idea di questo personaggio americano che nel suo ufficio in Paese Basso si fosse fatto venire in mente un pensiero così, mi ha fatto pensare: sei una brava persona, vieni pure tu a bere una cosa con noi. Tu e tuo figlio di sangue americano che però oggi parla il barbaro molto meglio di te, ne parlavi sempre a pranzo, ne parlavi.

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