Rileggo dopo anni il libro da cui prende il titolo questo blogghe. Ne scrivo dalle parti del Club del Libro di Amsterdam.
Io sono un recensionista frettoloso e che non riesce mai a scrivere quello che voleva all’inizio. Quello che volevo, mi viene in mente mentre salgo le scale. O mentre libero la bicicletta dalla catena. Mentre apro la busta della mozzarella attento per non schizzare tutto.
Sono anni che credo di risolvere questo problema delle idee che vengono al momento sbagliato con piccoli taccuini e quadernetti. Ogni volta ne accarezzo uno nuovo nelle cartolibrerie, a volte lo compro, a volte No. Ultimamente scelgo quelli con la rilegatura ad anelli di ferro perché puoi infilarci la penna dentro. A volte me li porto dietro, a volte No.
Visto per la prima volta il giroditalia dal vivo.
Ma la penna non la perdi, poi? A me cadrebbe alla prima occasione.E il giro di Iolanda…come è stato? raccontaci!Ciao,by Melissa
il giro, uno aspetta tanto sulle transenne, poi quelli passano tutti assieme in dieci secondi. basta, tutti a casa.
Eh già, è il dramma di un paese che ha come dislivello solo i ponti e di uno sport che non è spettacolare vedere dal vivo (a meno che uno non si apposti sul cucuzzolo di una montagna). Però è bello fiutare l'atmosfera, i commenti, le previsioni. Ma sono solo fìsime mie, una volta che provi la bellezza di questo sport sulla tua pelle non puoi fare a meno di riconoscerla in tutte le volte che vedi un altro su due ruote. Melissa