Andare a nuotare in una piscina scoperta significa che oltre a nuotare puoi prendere il sole. Poter prendere il sole significa che in piscina ti ritrovi personaggi ad abbronzarsi che sarebbe molto meglio catturarli in una fotografia e metterli in mostra qui, piuttosto che tentare di descriverli a parole.
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La tettona con le mammelle di plastica che paiono avvitate sul petto come ruote di scorta per il Suv. Le mammelle di plastica che uno le osserva e non si sente contrario a priori, alla mammella artificiale, però se alla mammella ci aggiungi il set completo di labbra, naso e zigomo plastificati, ecco che ti sembra davvero un piccolo mostriciattolo di poliuretano espanso. Di quelli che costano poco.
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Che nei bei tempi andati, quando eravamo piccole anime candide e passeggiavamo per le spiagge col costumino da bagno sporco di ghiacciolo al limone, se pure una mammella di plastica avvitabile ti passava a fianco non te ne accorgevi neanche, anima candida e innocente com’eri, anima inesperta e pura che se ti mangiavi un panino non tornavi in acqua per due mesi, per non far preoccupare la mamma.
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Adesso invece basta scontrarsi con un naso artificiale di poliuretano espanso – chè quelli si riconoscono al volo – per essere certi che, abbassando lo sguardo, ci troverai sicuramente anche un paio di labbra di gomma sintetica, e poi scendendo ancora – è matematico – pure le mammelle avvitabili di cui sopra. Il kit completo, insomma.
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(anche se devo dire, qualche anno fa, mi successe che… ma questa non la racconto, è meglio)
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Poca voglia di scrivere, ultimamente.
Molta voglia di ghiacciolo al limone, invece.
Molta voglia di batti batti le manine.
e molta voglia di salento, non ce lo mettiamo?
mo però raccontaci di quella volta che.
piesse, ieri sono stata al concerto di bersani e t’ho pensato.
In giro ci sono donne di plastica, cretini, neutri.
E perle rare.
Essì.
anche a te si sbrodolava il ghiacciolo al limone che poi il bastoncino ruvido faceva fare la smorfie alla lingua?
(io menta o cocacola, ma mai anice)
il mitico ghiacciolo all’anice. introvabile, una perla. ma quando vedevi quell’azzurro nel bancone frigo, era gioia vera.
sto cercando di organizzare una spedizione alla notte della taranta.
mò, secondo te, dove le trovo le informazioni che cerco?
a me piacevano i gelati della findus. cioè, a dirlo sembra un crimine.
Rafè, e non lasci tutto e te ne vieni?
MA COME NON LA RACCONTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII … ??? e non puoi mica fare così però eh???
Mamma da quanto tempo… spero tutto bene!
Sorriso… 🙂
e baci!
Mariangela
Pausa. Pausa. Anche dalle tettone. O meglio, dalla piscina dove le hai incontrate..
ho visto una tizia così come da te descritta ieri a roma verso stazione termini. non essendo in una piscina, ma in giro per la strada, la suddetta tizia oltre a tette avvitabili (quelle però non così evidenti perché coperte da camicetta), naso e labbra di poliuretano aveva anche una borsa di bronzo e i pantaloni della jungla. era meglio il costume
mai andata in piscina dalla seconda media
batti batti le manine!
snif.
ti odio.
Per fortuna a Barcelona c’é il mare..
no, preferisco le parole, una foto ucciderebbe la fantasia.
lise.charmel: questa signora doveva essere terrificante!!! Ma ci si siliconizza e botulizza così??