Aprendo la valigia di scatto ci trovo dentro un geco extra large che ha deciso che quella è la sua nuova casa. In un attacco improvviso di misticismo ho pensato che forse questo è un segnale divino, e che questo segnale divino sta a significare più o meno: Tu non devi partire, non devi partireee…
Proprio così, ripetuto due volte, che suona più mistico.
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Solo che qua s’è fatto tardi, e devo partire, e non c’è altra scelta.
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(non c’è altra scelta, non c’è altra sceltaaa…)
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Wake me up when september ends.
O al limite anche più tardi, se possibile.
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Cosa diamine combinerà Rafeli in queste giornate qua? Nell’ordine:
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– Studia. ( risate registrate in sottofondo)
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– Va al mare: guida la barca fino al largo tenendo il timone con i piedi. Poi spegne il motore e si addormenta sotto il sole. I gabbiani galleggiano curiosi attorno a questo scemo che sonnecchia, e che non cala mai l’ancora. La barca non ancorata segue il vento e si trascina sempre più lontano. Fino ad oggi il motore è sempre ripartito. Il giorno che non riparte, Rafeli scriverà il suo ultimo post da un internet point di Tunisi. Pubblicherà la foto di un qualche pallone Wilson marocchino incontrato durante il tragitto.
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– Scrive. Si è impelagato nella prima cosa “lunga” di scrittura della sua vita. Doveva essere un racconto e invece sta venendo fuori un romanzino. Ho detto bene, un romanzino (risate registrate in sottofondo). Rafeli stampa il malloppo di carte e se lo rilegge. Alle volte è soddisfatto. Alle volte vorrebbe bruciare tutto. Nell’indecisione prende il largo e va a fare compagnia ai gabbiani.
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– Gioca con Silvano. C’era chi chiedeva chi è Silvano, qualche post addietro. Eccolo qua, Silvano, mentre si fa la doccia, oppure eccolo anche qua, in tutta la sua piumosa bellezza. Dallo stereo arriva la voce di Ella Fitzgerald e lui ci gorgheggia sopra con virtuosismi che pare un trombettista jazz.
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Certe volte mi viene fuori la terza persona, così, immotivata.
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(immotivata, immotivataaaaa…)
E’ Settembre che tira fuori le terze persone, oggi è saltata fuori anche a me.
me lo immaginavo più spelacchiato. ma quella cosa vicino è un trespolo?
buon viaggio rafeli, sia che tu vada in tunisia, sia che tu torni al nord.
ah, e in bocca al lupo per il romanzino, rileggi il meno possibile, è meglio.
è destino, mentre tu scrivi una cosa lunga, io scrivo una cosa larga…
(laaargaaa largaaa, che fa più mistico)
amo ella fitzgerald, ma quando tento di imitarla sfocio sempre nel ridicolo..non oso immaginare come sia la tua di imitazione..beh, produci, produci che poi magari un giorno o l’altro ti ritrovo su uno scaffale della libreria..buon rientro:)
Io passo dalla prima alla terza (e viceversa) snobbando la seconda. so che non va bene…
La terza persona mi è generalmente antipatica. Generalmente però.
Perchè i gabbiani che si chiedono chi sia lo scemo sonnecchioso e il Wilson marocchino un pò mi fanno sorridere.
Che cariiiiiiiiiino (detto con voce stridula da adolescente oca, che non mi appartiene) che è Silvano.
La terza persona delle volte fa bene usarla, ma poche poche.
Buon rientro al nord.
risate registrate in sottofondo…logicamente risate in terza persona…
lo dicevo ieri al doktor: c’è un solo blogghe che farebbe un buon lavoro scrivendo un romanzo (o romanzino): tu.
mi raccomando!
ho aggiunto una foto del pennuto che rende giustizia ai suoi colori.
parto per Bologna, non l’ho specificato. Questo succede sabato.
La cosa dello scrivere, adesso che ci sono dentro, mi fa capire in che misura sono ancora inadeguato, per tentarla.
Che tristi gli “sgoccioli”, fossi in te mi porterei dietro Silvano, mi pare sia un’ottima compagnia…infila la testa nello scarico del lavello per cercare la terza persona?
Ecco, mi sono innamorata. Mannaggia a Silvano.
Cha
Wow. Nella mia valigia al massimo ci si infilava il cane.
il romanzino 😀
sbrigati a finirlo e a pubblicarlo, che voglio leggerlo!
per quanto riguarda quell’altra cosa là… ah beh allora è quasi utile :p
Ciao! Ho trovato il link x caso e ci trovo una persona che come me ha la passione per la costa occidentale del salento! E quindi ho pensato di lasciarti un saluto. Detto ciò me ne vado! Ciao!!
Voletegli così bene a Silvano, voletegli così bene, almeno fino a quando non vi staccherà mezzo dito come a fatto a me nelle mie poche ospitate a casa di questo tizio che vomita parole e lacrima pensieri come non avesse un cazzo da fare tutto il giorno, e invece fa, ve lo giuro non sembra ma fa, potrebbe fare di più, ma fa!
finalmente Silvano!
dei tuoi personaggi il preferito.
brulè.
direi che devi dare un nome anche al geco.
Carlo? Lorenzo? Simone? Luigi?
Non partireee… non partireeeeeeee!…. Io credo nei gechi segni di una Volontà Superiore… o del Destino che dir si voglia… Ci credo fermamente!
Maia
scommetto che la foto è un bel Silvano post-doccia… °___^
tu torni al nord, e quando tornerò io al nord, per me sarà sud. Meglio, sudovest. Mah. Mi sto disorientando qui, e non solo cardinalmente..ma credo, da quello che ho letto, che anche tu sei stato qui..puoi capire perciò:).
Notte e buon ritorno
ti ha contagiato la pulsatilla?
ecco,giassò che farai come lei.. prima scriverai un libro, e poi te ne fregherai del blog.
Come faremo noi lettori dei caz*i degli altri?
il geco era nella tua valigia perchè ha deciso che tu sei suo padre e ti prenderai cura di lui, come la gatta che partorì nella valigia di burroughs
pulsatilliamoci!
Silvano forever, buon ritorno al nord. E scrivilo il romanzo.