Per la serie I Libri Che Mi Passano Per Le Mani ( sottotitolo: scrivi dei libri e non dei cazzi tuoi, che sennò fai danni ) oggi parlo di questo libro qui.
Questo libro qui si chiama La Gallina Volante, l’ha scritto Paola Mastrocola. Lei è un’ insegnante di liceo nella vita e pure nel libro. Solo che nella vita si chiama Paola e nel libro si chiama Carla.
—
Questo libro qui c’ha un po’ di cose scritte bene e un po’ di Bla Bla Bla.
Estrapolando:
—
"Hai mai fatto un Lego?
Ma anche lì, il nostro Lego era diverso : non c’erano le istruzioni. Tu ti compravi una costruzione di case e poi però potevi costruirti quel che volevi, anche una pistola, se ti andava. O una barca, o un missile, un aspirapolvere. Oggi invece c’è la scatola dell’astronave o del sottomarino, segui dodici pagine di istruzioni e ti costruisci quell’astronave lì e quel sottomarino lì. Se però vuoi fare un’astronave a forma di coccodrillo niente, vietato, non hai neanche i pezzi, basta e smettila. "
—
Io con le Lego ci facevo le casette per i criceti.
Per dire.
Le casette per i criceti che poi succedeva che i criceti femmina partorivano i cuccioli di criceto, e la casetta diventava troppo piccola. Succedeva che i cuccioli crescevano di volume, e per questo il tetto della casetta di Lego esplodeva. La madre criceto – questo posso ipotizzarlo – bestemmiava in cricetese contro il coglione dell’architetto, che poi ero io. Quindi succedeva che la casa gliela costruivo più grande, per il parto successivo. E il tetto non esplodeva.
Oppure – con le Lego – ci costruivo certe armi acuminate da infiggere nel cranio dei miei fratelli.
Funzionavano poco.
—
I criceti, non comprate i criceti ai vostri bambini.
I criceti dormono tutto il giorno, e sono attivi la notte, quando i bambini dovrebbero dormire. C’è incompatibilità di impegni, divergenza di carattere. Se non dorme, il criceto corre sulla ruota. E quando corre sulla ruota? Di notte, solitamente. Quando i genitori dei bambini, pure loro, dovrebbero dormire. E la ruota intanto fa Trrrrrrrr, Trrrrrrrrrr. Inoltre i criceti c’hanno questa simpatica tendenza, di tanto in tanto, a praticare la nobile arte del cannibalismo. Si mangiano marito criceto e moglie criceto, tra di loro, e spesso è il maschio ad avere la peggio. La mamma criceto, spessissimo, si mangia qualche figlio. I figli criceti che sopravvivono sono per questo educatissimi. Non sgarrano mai. Se sgarrano, la mamma li mangia. Oppure non sgarrano, e la mamma li mangia lo stesso. Così, senza motivo.
I criceti poi, se ti scappano dalla gabbia, tendenzialmente si mangiano i vocabolari di latino.
Tendenzialmente.
—
Lunedì vado a Milano che c’ho il cuggino rasta che si laurea.
—
Dovevo scrivere della Gallina Volante, già.
Non c’ho più voglia.
La Gallina Volante, 13 euri e 43 nell’edizione del marzo duemila. Se invece andate a prenderla in prestito alla biblioteca Sala Borsa a Bologna, non la trovate, che ce l’ho io sul divano.
—
La riporto indietro questo sabato.
per dire, a me i criceti non sono mai piaciuti. sono proprio brutti come animali
Ma i criceti sono bellissimi! Anche io gli facevo la casetta con i lego e poi gli davo della carta che lui criceto rompeva in pezzetti e ci si faceva il pavimento…l’unica tendenza veramente bastarda che hanno è quella di acchiappare con le manine le loro “opere d’arte” e lanciarle fuori dalla gabbia. Per la loro igiene, certo. Non per te che stai fuori dalla gabbia…
Consiglio anche “una barca nel bosco” della stessa autrice. Un pò triste, ma scritto bene bene bene.
si torna sempre a far danno con i cazzi propri, alla fine. io con i lego ci facevo la barca dei puffi.
Dopo tutto ciò, visto che mi sono rotto un pò la pampana di leggere Dan Brown che dopo aver letto il codice, poi ho letto angeli e demoni e mi è piaciuto più del primo, poi sto leggendo la verità del ghiaccio e mi fa proprio schifo, di cui oggi non lo leggo più e quasi quasi mi vado a comprare “i 4 cani di Pavlov” che l’estemporaneità di Paolo Nori, me l’ha fatta conoscere quest’uomo qua, che scrive di criceti e galline volanti, e mi piace proprio.
Nel frattempo statemi bene tutt’ le monde!
io con i lego ci volevo costruire un robot che sistemasse la cameretta al posto mio.
toh… allora è vero! ti leggo ognitanto e la prima cosa che ho pensato leggendoti è stata “toh sembra Paolo Nori”.. vedo che l’mpressione è comune!
ciao Tocchia
e chi non lo ha mai letto leggete “Bassotuba non c’è!”
nori è uno che se avesse scritto solo tre libri, adesso ce lo ricorderemmo meglio.
e invece ha voluto insistere.
Ma quanto è vera, questa cosa dei lego.
Io avevo un immenso bidone (del Dash) pieno di pezzi di Lego e mettevo le antenne delle astronavi al posto delle antenne delle case, o i pezzi a cerniera per le finestre per fare i tettucci apribili delle macchine.
Tanto mica c’erano le istruzioni.
per dire, non mi piace per niente come scrive la mastrocola. ha grossi problemi di sintassi.
Ari
quando ero piccola io i lego forse li avevano già inventati, ma io non ce li avevo e giocavo con altre cose più ruspanti….però ce li ho a scuola, ci giocano i bambini e così ho superato questo trauma giocando con loro. La Mastrocola è deliziosa, oltre Una barca nel bosco, che trovo struggente, mi piace anche Che animale sei? Storia di una papera che pensa che sua madre sia una pantofola di pelo….. un pò come l’anatra di konrad….. Il libro della gallina mi è sfuggito per un pelo, ma lo troverò di sicuro…….Non credo che la Mastrocola abbia problemi di sintassi….. e non solo perchè insegna lettere…..alcuni miei colleghi ne hanno, ma lei proprio no….
scusate la recensione involontaria
fare l’insegnante di italiano non significa dominare completamente l’italiano.
scusate la polemica.
io coi lego ci costruisco la mia corona
io incastravo i lego a cazzo… e poi cercavo di vederci qualcosa… come con le nuvole. ma che poetico…
infatti è quello che ho detto Ari. Non hanno mica il dono della sintassi per grazia ricevuta gli insegnanti di italiano. Scusami tu e scusate voi.
Per la cronaca il cuggino rasta ke si laurea se la sta facendo sotto…oggi sono iniziate le prime contrazioni…domenica credo ke gli si romperannno le acque e lunedi vediamo…….e nel frattempo vi invidio perkè l’unico libro a cui sto facendo riferimento in questo periodo è “La democrazia in America” di Tocqueville….
la questione è capire se averci la sintassi coi fiocchi serve a scrivere cose gradevoli.
uno dei più bei titoli di libro di sempre rimane “Io speriamo che me la cavo”.
il cuggino rasta – a proposito di scrittura – speriamo che laureandosi la faccia finita con l’abuso di Kappa nelle frasi.
volevo far notare a Tocchia che il titolo è “Bassotuba non c’è più”.
Oltre a possedere una cesta così di lego senza istruzioni e senza omini-lego sostituiti dai playmobil alla bisogna, c’erano anche le costruzioni in legno tutte colorate:di ogni forma geometrica e anche a forma di ponte.
In Germania andavano molto e si chiamavano bauschteingen.
Il titolo ispira una domanda che mi fa tornare bimba e a chi chiederla se non a te?
PErchè le galline non volano anche se hanno le ali?
se lunedì sera torni da milano per bologna in treno, beh, fai un fischio che ci si può fare compagnia.
In bocca al lupo al cuggino laureando.
Baci, Freuse
artemision:
le galline non volano perchè non ne hanno bisogno.
milano! milano! miiiiilano!
Ho letto diversi libri di questo scrittrice. Una “Barca nel bosco” è proprio bello…a volte mi sento anch io una barca nel bosco….
il libro è proprio carino e scorrevole,adatto a chi ama letture semplici ma allo stesso tempo ricche di sentimento…