i pseudodivertenti

Mi riesce difficile avere a che fare con persone che si sforzano di essere divertenti con battute (non sempre divertenti) e che mentre fanno la battuta, o subito dopo, cercano il tuo sguardo per creare artificialmente una complicità, e che lo fanno per tirarti in mezzo con la forza in quel loro modo di essere divertenti (secondo loro).

Quando lo pseudo-divertente cerca il tuo assenso con gli occhi su quello che ha appena pronunciato, hai fondamentalmente due opzioni: accennare un sorriso o restare impassibile. The bottom line e’ che quello che hai ascoltato non ti fa ridere, quindi logica vorrebbe che restassi impassibile. Ma questo e’ un gesto coraggioso, e sebbene io mi ritenga coraggioso, non sono per niente in grado di metterlo in atto. Anche perché oltre ad essere un gesto coraggioso, questo e’ anche un gesto cattivo.

Nel senso che, quando una persona sa di essere mediamente divertente, non ha bisogno di cercare consenso alla sua ironia. Puo’ dire qualcosa e scappare via, guardare altrove, parlare di altro. Se invece si cerca complicità e’ anche a causa di insicurezze, spesso inconsce. Il pseudo-divertente, se notate, non e’ uno che cerca complicità e consenso alla sua ironia ogni tanto; e’ spesso una persona che cerca sempre il consenso alla sua ironia, che lo cerca compulsivamente. Se non e’ patologia e’ comunque dipendenza che, immagino, coinvolgerà il rilascio dopaminico.

E allora se non si può essere cosi’ cattivi da restare impassibili, si resta costretti a simulare entusiasmo per battute tristi, per frasi inappropriate, eccessive, per umorismi banali e avvilenti. Ma ecco, questa costrizione la considero una violenza. Nessuno ne parla ma io la considero una violenza.

3 pensieri su “i pseudodivertenti

  1. Ricordo benissimo un’ospitata di Gianna Nannini a Quelli che il calcio. Il Trio Medusa mandò in onda un video comico: non era molto divertente, ma l’educazione avrebbe imposto che la Nannini si mostrasse divertita da quelle gag. Non solo per educazione, a dirla tutta, ma anche per rispetto della professionalità dei comici in questione. Ebbene, la Nannini si dimostrò di una maleducazione di un’insensibilità uniche: rimase completamente impassibile, e quando il Trio Medusa insistette nel volerle strappare una risata lei replicò acidissima: “Ma l’avete fatto voi quel video?”

  2. io la chiamo diplomazia sociale. vuoi per cortesia, vuoi per per volontà di non creare disagio, ne ho sempre avuta in quantità sufficiente in passato. ecco, ne ho persa tanta. ma quale acidità, è che passata un’età diventa difficilissimo fingere. e soprattutto non se ne vede più il motivo.

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