e a proposito

E a proposito di quello che si scriveva qualche giorno fa sul partire o lasciare il proprio paese, andrebbe pure detto che i vantaggi e gli svantaggi sono molto soggettivi.

E quindi la loro pesantezza – dei vantaggi e degli svantaggi – varia con le persone.

Per esempio, per quanto mi riguarda, nella lista degli svantaggi non ci metto il clima o la pizza, ma il fatto che se mai un giorno avessi un figlio, non potrei capire davvero se scrive bene oppure No.

Questa cosa – un dettaglio di cui non ho mai sentito parlare in infiniti discorsi con altri delocalizzati – e’ per quanto mi riguarda enorme.

6 pensieri su “e a proposito

  1. In effetti non ci pensavo a questa cosa, però non è una cosa da poco. Magari saranno abilissimi e bravissimi ma, anche questo, non lo potrai mai sapere

  2. in quel caso la soluzione sarebbe: studiare, studiare, studiare, anche te, fino a possedere, non dico una maestria della lingua come la si potrebbe avere per la propria lingua materna (supposto che in quella ci sia maestria, non sempre è il caso eh), ma almeno un certo livello, eppoi leggere, anche in quella lingua, tanto, tanto, tanto, in modo da migliorare la propria vita nel paese in cui si vive, facilitare le relazioni sociali con i locali e, per amor del figlio, imparare una delle lingue che parlerà e che studierà a scuola, fin da piccolo.
    Altrimenti, a Bruxelles, lo potresti mandare alle scuole internazionali, ma devi iscriverlo 2 anni in anticipo, per trovar posto… eppoi ti cresce disadattado, non integrato, un essere metafisico, con il corpo in un paese e la testa in un altro, sto esagerando, vero? 🙂

  3. mi ponevo un problema simile in merito alle relazioni con stranieri. come le rendo le sfumature? e come le percepisco? ho smesso presto.

    • Anche io ci ho pensato spessissimo a questa cosa delle relazioni con gli altri. Per certi versi più complicate, ma per altri molto più semplici. In genere si adotta un’atteggiamento tollerante nei confronti dell’approssimazione, quando si sa che l’interlocutore non padroneggia la lingua. E così approssima di qua, approssima di là.. anche nei casi in cui la lingua la controllo abbastanza bene mi rendo conto che la comunicazione si trasforma in qualcosa di molto più emotivo.

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