uno dei miei momenti di trascurabile felicità

Uno dei miei momenti di trascurabile felicità è stato sapere che era uscito il libro “Momenti di Trascurabile Felicità” ma non andare a comprarlo. Sapere che era lì, spiarlo sullo scaffale, essere certissimo che mi sarebbe piaciuto eppure non comprarlo, prolungare l’attesa. Lo leggo e confermo che piace. Anzi, ci sono delle cose che sono sicuro di aver scritto prima io (ho le prove, ma a chi importa) e anzi il libro comincia proprio con il prolungare all’estremo l’attesa di qualcosa che sei sicuro ti piacerà come ho fatto io con sto libro. Avranno scritto che è divertente – e lo è – ma è pure un libro animalesco, a tratti.

Non si è mai capito perché, ma quando vomiti ci deve essere qualcuno che ti tiene la testa, ti mette il palmo della mano sulla fronte e assiste a una scena schifosa. E’ diventata una consuetudine così accettata, che quando ti viene da vomitare il primo istinto che hai è guardare chi ti sta vicino e fargli uno sguardo implorante, che vuol dire “ti prego tienimi la testa”. E in ogni caso chiunque ti sta vicino istintivamente quando ti vede vomitare corre verso di te e dice: “aspetta che ti tengo la testa”.

Sono profondamente grato a tutti quelli che mi hanno tenuto e mi terranno la testa quando mi viene da vomitare.

4 pensieri su “uno dei miei momenti di trascurabile felicità

  1. Dottore! Era da un po’ che volevo passare a trovarti! Dunque hai traslocato anche tu. Qui, hai potuto portare tutta la tua vecchia roba? E’ gratuito? Me lo consigli? Ho appena scambiato due chiacchiere da barbiere con tuo fratello e mi son detto: andiamo a vedere che fa quell’uomo lì. Baci

    • Ho portato tutto con l’aiuto di chi sa – ché io non so. E’ gratuito non volendo url stilosa come quella che vedi.

      Comunque scrivere un post su un libro einaudi e trovarci un commento di un autore tra le altre cose einaudi, solo pochi blogghe possono farcela.

  2. L’ultima volta che ho vomitato – non era una bella scena, ho messo il piede giù dall’autobus e vroooooom! (c’è un’onomatopea per il vomito?), e sicuramente un bel ruolo ce l’ha avuto il conducente del 62 – l’ultima volta, dicevo, c’era accanto a me un mio amico schifiltoso con tanto di Clark’s (vere) che ha cercato di tenermi la testa con due dita per non sporcarsi. Con due dita! Che modo è di tenere la testa a una vomitante? Epperò lo ringrazio lo stesso, in effetti.

  3. Sai che io ho un rapporto davvero sui generis col vomito? Nel senso: a mia memoria, ho vomitato DUE volte in 43 anni. D. U. E. Una verso i 10 anni e una verso i 18. Neppure una di più. Quindi davvero non so dire niente, del vomito, io.

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