bingo bongo

Questo pezzo degli Elio – già ne hanno parlato in molti ed io arrivo in ritardo – mi riempie di gratitudine nei confronti di chi lo ha scritto. Le città moderne sono piene di individui che, piuttosto che essere niente, preferiscono essere qualcosina, come essere bonghisti. Prendi un niente e mettici un bongo in mano: hai fatto il bonghista. Tutti siamo liberi di fare quello che vogliamo, tutti possiamo esprimerci come meglio crediamo. Poi ci sono quelli che esprimersi vogliono farlo al centro. In mezzo. Come in mezzo alla folla che segue i concerti, in mezzo ai prati dove i ragazzi prendono il sole, in mezzo alle piazze dove si passeggia o si sorseggia la birra. In Salento tutte le sere di estate si formano gruppi spontanei di ragazzi e adulti che ballano e cantano la pizzica al suono lieve dei tamburelli coi sonagli e degli organetti. Queste si chiamano “ronde”. Poi però arrivano i bonghisti che si mettono in mezzo – con tutto lo spazio che c’è – e coprono la musica coi loro bonghi. Un bongo fa Bong Bong riesce a coprire da solo dieci tamburelli. Prendi un niente, mettici in mano un bongo e aggiungici un poliziotto che ti invita a non fare casino, ed hai ottenuto un martire della repressione del regime fascista. (qui il testo)


10 pensieri su “bingo bongo

  1. Elio ha ragione, il peggio su cui si può capitare è il suonare di bonghi CHE SUONA MALE. Suonare il bonghi non è affatto facile, ma ne ha l’aria.

  2. Esistono tante icone per far capire cosa si pensa in un determinato momento. Ma non credo ne esista una che esemplifica il togliersi il cappelo. Ecco, io mi tolgo il cappello, nei tuoi confronti e in quelli di elio. A me questi coi bonhimi hanno veramente rotto i cabbasisi…

  3. io ho conosciuto un vero “bongocero”:era alto 60 cm,era nero come il cioccolato fondente, con occhi che sembravano dei laghi neri al centro di una pianura innevata,aveva i capelli cortissimi annodati come lanad’acciaio e sedeva accanto a sua madre, nell’angolo della loro bancarella,che lo correggeva se sbagliava…ma lui non sbagliava e anche se fosse successo,nessuno intorno se ne sarebbe accorto.. Mi ha ipnotizzata letteralmente:era tutto un ritmo che trasudava dai suoi pori e pulsava nelle sue vene…scena indimenticabile!

  4. Sono testimone oculare e anche uditivo di un tizio che durante il concertone della NOTTE DELLA TARANTA con il suo bongo è riuscito a COPRIRE IL SUONO DELL’ORCHESTRA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Almeno per quelli che si trovavano nelle sue vicinanze…

  5. Chè d’estate, in spiaggia alle Canne, nemmeno l’mp3 si può ascoltare, figurarsi leggere qualcosa.

    Però quando lavorai al mercato, ramo calzaturiero, l’estate di x anni fa, c’erano due camerunensi con le loro bancarelle che mettevano in scena delle collaborazioni Live in Porto Cesareo da restare “babbati”.
    Il problema sono gli autoctoni che si sentono figli adottivi di mamma Africa.

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