notizie che le leggo e poi mi prudono le dita

parlamentari leghisti a montecitorio occupano i banchi del governo (contro regolamento) e sventolano tante prime pagine del raffinatissimo quotidiano La Padania che titola con un regale e molto consono “Fuori Dalle Balle” a caratteri cubitali (foto)

il capo della Protezione Civile Bertolaso viene aggredito in Campania, mentre si reca ad una riunione per decidere l’apertura di un sito di raccolta dei rifiuti. Durante l’aggressione animalesca n’goppa la macchina di Bertolaso (video) la polizia non interviene n’goppa la folla di pazzi, e neanche i carabinieri. La Campania è quella regione d’Italia dove gli piace avreci la mondezza n’goppa i bordi delle strade, e se uno poco poco prova a toglierla da lì e a metterla da qualche altra parte, esce sempre un pulcinella da qualche parte che ci resta male e si adopera per far sì che tutto resti com’è. Polizia e carabinieri compresi.

al vecchissimo ex-ufficiale nazista Priebke (93 anni) viene concesso di uscire di prigione per “motivi di lavoro”. Tutti si incazzano e si indignano. Il “motivo di lavoro” starebbe a significare – è abbastanza evidente – “vai a prendere una boccata d’aria prima di morire, caro Priebke”. Non conosco la religione ebraica, non so se la vendetta sia un tipico principio ebraico, ma mi chiedo: e i cattolici? Il sentimento di carità cristiana? La pietà? Non ci sono più cattolici in giro per le strade? Cosa faccio, mi metto a sventolare un preservativo fuori dalla finestra e aspetto che qualcuno mi morda la mano, per fare la prova?

Un bambino si incazza con la madre che lo vuole fare operare alle tonsille. Se mi fai operare – minaccia – non parlo più. Detto, fatto. Il bambino non parla per dieci anni. Poi cade dalla bicicletta e improvvisamente ritrova la parola. Quando da bambino mi volevano infilzare la siringa nelle natiche  perché ero un pochetto malato, prima protestavo e mi sgolavo, poi mi ripromettevo di tenere il muso con i miei genitori per un mese. Dopo mezzora però, e magari con un po’ di Nutella, avevo già dimenticato tutto.

11 pensieri su “notizie che le leggo e poi mi prudono le dita

  1. e Ben ,prima di cadere dalla bicicletta, non ha avuto altri motivi per piangere????????mi senmbra tanto una cazzata….I bambini a quell’età hanno come primo divertimento gridare a squarciagola:per prendersi a pugni con l’amichetto,per giocare a fare superman,o dragon,o chi per lui (i cartoni moderni non li conosco..),si fanno male almeno una volta al giorno…dai su… cosa non si farebbe per fare notizia…
    e il risultato è che poi a noi..prudono le dita!

  2. mi giustifico buttandoti là che sono agnostica e poi ammetto che la cosa che non mi va giù è che qualsiasi cosa a 93 non ti può più tangere, la tua vita te la sei vissuta…e Priebke a mio malincuore, l’ ha vissuta senza troppi intoppi. (Cmq i cattolici vincono sempre; loro possano sempre augurargli di bruciare all’inferno!)

  3. Quando sento la rassegna stampa, al mattino, mi fa sempre sorridoere un giornalista che, arrivando a certi “giornali” commenta
    “… ed ora passiamo ai miei giornali umoristici preferiti!”

    Un po’ ci si arrabbia, un po’ si sorride, un po’ si resta basiti..

  4. Ma che c’entra Raffaè, tu, come me, giocavi a pallone per strada, questi bambini di oggi no, sono stressati, che c’hanno la squadra della master league alla Playstation che non c’ha fondi per comprare Kakà e tentare la scalata alla serie A, ma che e sappiamo noi…

  5. Io da piccola scrivevo dietro la lavagna “Non sarò più amica di Chiara fino alle medie”.
    Il giorno dopo scrivevo sul diario “Chiara è di nuovo la mia migliore amica”.

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