molto oltre "the pen is on the table"

La Crucchina, mia allieva di italiano, chiude una mail con queste parole:

Vabbé, proveró di mandarti un messaggio.
A presto, ciao!


Ricordo di aver speso venti minuti, facendo il vagabondo per strada con lei, per spiegarle i molteplici significati della locuzione “Vabbé” e lei – santo iddio – ha capito. Queste sono soddisfazioni, altro che.

Qual´era quel famoso filosofo che teneva le sue lezioni passeggiando per strada con gli studenti? Platone? Aristotele? Non me lo ricordo, cazzeruola, non me lo ricordo.. Facciamo che era Plastotele, cosí non sbaglio. E se poi era Socrate che figura di merda é? Allora vada per Soplastotele, e non se ne parla piú. Di sicuro non era Epicuro, che quello giustamente aveva inventato la filosofia epicurea e se andava per strada era per andare a puttane. Poi c´era Eraclito, quello che “non ci si puó bagnare due volte nello stesso fiume” ma questa la sa pure un Genoveffo qualsiasi del Grande Fratello e a citarla non ci fai bella figura.. E poi c´era Battiato, quello che continuava “né prevedere i cambiamenti di costume”. Ma siccome sono ampiamente uscito fuori tema, é molto meglio se metto la retromarcia e torno indietro.

Dicevo, Soplastotele.

Da bravo Soplastotele dei giorni nostri le ho spiegato per bene tutti modi possibile con cui può essere usato il “Vabbè”, Vabbè per dire che “va bene”. Vabbè per dire “allora”. Vabbè-Vabbè per dire “fai come credi”. Vabbè per dire che “va male” (accezione femminile). Vabbè per dire qualcosa quando non sai che cavolo dire. E lei ha capito. Siccome ha funzionato, le prossime lezioni saranno dedicate ai seguenti argomenti:

– Il  Mannaggia
– Il  Cheppalle
– Il Vaffanculo con la variante Fanculo
– Il  Mava’
– Il  Mannò
– Il  Massì
– Il  Maddai

Qua fuori c’è un vento assurdo che fa volare via le biciclette. Per la prima volta nella mia vita mi sono trovato ad aver paura del vento. Da dietro alla finestra continuo a bestemmiare con frasi inefficaci del tipo “vento del cazzo” o “vento porco” oppure “vento bastardo” o “vento vento delle mie brame” ma niente, non funziona, il vento continua a soffiare. Sto cazzo di vento di merda, non mi ascolta. Poi ho capito. Eccerto che non mi ascolta. Non lo sto chiamando per nome. Si chiama Kyrill, si chiama. Allora ascolta Kyrill, fammi il piacere, smettila.

(questa foto dice tutto)

15 pensieri su “molto oltre "the pen is on the table"

  1. E non puoi non spiegarle il “Dai” con varianti eddai e maddai, nonché dai?! e daaaaaai!. Non ha alcuna traduzione in altre lingue. E spiegare perché si usa, beh, dai. Mica da tutti.

  2. vabbè nell’accezione femminile di va male non sarà stato semplice dai far capire…
    cmq anch’io penso che la prossima lezione dovrebbe essere sul “dai”!
    Dai verbo dare, indicativo o imperativo, daiiii oppure “dai però…” “maddai” “e dai” “dai su…” “dai? Noooo….”

  3. PER NON DIR CHE…

    GLI AGENTI
    ATMOSFERICI
    FAN PAURA…

    hai sfottuto il vento in passato???
    tipo sciocco sciocco vento…
    vento birbantello…

    e ora…tocca a lui!!!

    avrai mica mai scherzato con il fuoco???
    o sbeffeggiato un terremoto???
    no lo chiedo per conoscenza…
    sai com’è!
    vabbè chessaramai.
    ciao

  4. ma per “the pen is on the table” per pen la crucchian forse intende non la penna??ahuahuahuahuahu

    si,si cmq pare sia l’uragANO come cazzo si chiama..che un noto TG italiANO…che non nomino ma tutti sappiamo di chi parlo, ha detto che praticamente avrebbe DISTRUTTO il nostro belpaese…allora attendiamo fiduciosi..:-9

  5. Socrate, direi.
    Ti sei salvato in corner.

    Però vabbe’ si scrive con l’apostrofo oppure vabbeh con l’h (a me piace più l’apostrofo, ha anche più senso, dato che deriva da va bene). Insegnalo, alla crucchina.

    (scusa, Raf, sai che a volte ho questi attacchi di maestrinite acuta)

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