C´era questa giapponese che mi grattava la panza su e giu´ su e giu´, e intanto mi stringeva a se´ con l´altro braccio. Questa giapponese – che poi mi hanno detto non essere esattamente una giapponese- mi grattava la panza e io intanto vedevo la sua faccia che mi ripeteva: rafaélle, rafáelle. Ogni tanto quella lasciava la presa, ma era solo per pizzicarmi il culo. E nel frattempo continuava a ripetere rafáelle rafáelle.
Adesso la prima cosa che faccio e´ prendere il mio taccuino personale, e sotto la voce “Cose Che Mi Inquietano Molto” ci scrivo bello chiaro: le giapponesi ingrifate. E poi tre punti esclamativi. Uno, due , tre.
Ma questo per dire cosa.
Volevo parlare del mio nome. Ecco, di cosa volevo parlare. Ché qui, maledetti, me lo storpiano in continuazione, il mio nome.
Il fatto e´che qui in Crucconia i dolci della Ferrero vanno molto forte. Qui tutti conoscono il Ferrero Rocher e ancora meglio conoscono la variante ariana del Ferrero Rocher, che sarebbe poi il Raffaello. Che se poi ancora non ci siete arrivati e´ quel dolce li´ uguale uguale al Ferrero Rocher ma di colore bianco e al sapore di cocco. Ed e´ inutile spiegare che no, non mi chiamo Raffaello. Ci rimangono male. Io ci provo, una due tre volte, a dire “ no Raffaello, aber Raffaele”. Poi basta, ci rinuncio. Affanculo se volete chiamatemi pure Duplo, che tanto vi rispondo uguale.
…ma io TI ADORO…senza scherzi!!!!!!!!!!!!! susi
Ehm… Per anni ho lottato per spiegare che No, non mi chiamo Micaellà, e che Miscellà non è un nome italiano, nemmeno se gli Italiani bevono tanto caffè.
Mi piace molto quello che scrivi, come lo scrivi. Passerò a trovarti. Baci.
Petite M