il problema di sti tempi è

il problema di sti tempi è che non ho veramente un problema.
il problema di sti tempi è che ho tutta una serie di problemi, mica uno solo.
il problema è che sono tutti problemi da poco, presi uno per uno, ma tutti insieme, finisce che si coalizzano e fanno gruppo contro di me.

Allora, brevi aggiornamenti di cui ancora non ho parlato su ste pagine. (ma proprio brevi, che c’ho tutta una sterilità scrittoria che mi pervade, sti giorni, che non so)

Dunque.

Ho trascorso due settimane di disoccupazione full time, poi ho deciso di fare Basta.  Il primo passo è stato quello di rispondere a offerte di lavoro per piccoli lavoretti da pupazzo, di quei lavori dove non importa che non sai fare proprio nulla, l’importante è che sei almeno in grado di esistere. Mi sono presentato ad un colloquio per una società che si occupa di pupazzi da infilare presso stand delle fiere, concerti e partite negli stadi. Grazie a questo colloquio ho scoperto due cose fondamentali.

Cosa fondamentale numero uno: 
nell’ambiente lavorativo colui che è il “capo” è una persona normale, come me e come te che stai leggendo ste righe, con due gambe e due braccia, una testa e un paio di narici. Solo che il “capo” viene caratterizzato dall’impellenza di esprimersi con parole bellissime del tipo “Fondamentalmente” “Prettamente” “Logistico” “Operativo” “Fatturato” “Cliente” fino al raggiungere il climax con "Soddisfazione del Cliente" . Parole che vengono sparate a vanvera, fuori contesto, in gruppi di tre. Il capo pronuncia queste parole con un tale compiacimento che è evidente che lui – il capo – crede che forse tu non sia in grado di pronunciarle come sa fare lui. Quindi un buon consiglio a tutti quelli che si presentano ad un colloquio di lavoro: non pronunciate mai l’avverbio “Prettamente”, il capo che vi interroga potrebbe rimanerci male, potrebbe imbestialirsi e rispedirvi subito a casa. 

Cosa fondamentale numero due:
esistono per davvero quarantenni con il capello brizzolato che aspirano a lavori da pupazzo dove ti pagano cinque euro all’ora.

Poi.

Poi la mattina sono in clinica a convincermi che quel lavoro non è per me; il pomeriggio invece siedo dieci ore davanti al computer a mandare curriculum e compilare formulari e studiare cose che non-si-sa-mai-è-sempre-meglio-sapere. Delle mattinate in clinica e dei pomeriggi ne scriverò, se mi torna la voglia di farlo, adesso non ne ho voglia.

Prettamente, sono stufo.

17 pensieri su “il problema di sti tempi è

  1. scoprirai ahimé che capi di quel genere esistono a tutti i livelli e in tutte le gradazioni di qualifica del lavoro. ho colleghi con aspirazioni da capi che già si allenano con quel vocabolario

  2. le parole che sento più spesso sono:

    brainstorming
    kickoff
    case test
    deploy-deploy-deploy-deploy-deploy

    Una riunione è una rottura di palle, e se la chiami brainstorming non solo non migliora, ma diventa anche una cosa ridicola.
    A volte mi manca Mussolini e il suo divieto di usare parole straniere.

  3. hai provato a ricontattare la multinazionale teutonica??cosi..giusto per??
    male che va..vieni in Abruzzo ad aprire l’ambulatorio veterinaio..chè i veterinari qua si fanno pagà a peso d’oro”!!ahahahahaha

  4. oh Rafeli anch’io sono stufa ma stamattina ho superato me stessa….sono andata in un posto(baracca tipo zingari) a fare un colloquio ti giuro mi sono spaventata e sono scappata! Annunci del ca… persone di m…. che non spiegano nulla o che dicono delle cavolate solo per presentarti!Che bella la capitale ti offre tanto! Ciao Rafeli e in bocca al lupo!Sara

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